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La padrona con le ruote.


di signoredistinto
06.09.2022    |    72    |    0 8.0
"Come dei rami che andando verso l'altra spalla si diradano..."
Per prima cosa noto la schiena di lei.
Sono al bar, sto chiacchierando, è la mia prima volta in un posto simile, una festa BDSM.

La sua schiena è un dipinto: un ampio tatuaggio azzurro, un albero forse, che va da una spalla all'altra. Come dei rami che andando verso l'altra spalla si diradano.
Azzurro tenue, elegante.

Lei ha i capelli biondissimi corti.
Ha uno di quei piercing al naso che normalmente non mi attirano.
Stavolta mi attira molto.

Perché di fronte a lei, in piedi c'è un ragazzo.
Seminudo, in silenzio, immobile.

Lei è seduta davanti a lui, dal basso gli tocca la faccia.
Lui ha qualcosa in bocca, qualcosa che sporge, di pizzo.
Potrebbero essere le mutandine di lei.

Lui ha il petto nudo, indossa solo un paio di mutande nere da cui esce, festoso, un grosso cazzo gonfio, dritto verso il cielo, parallelo al corpo di lui.
È così dritto perché lo slip lo solleva dal basso e lo inchioda lì.

Ma anche per la mano della ragazza bionda, che lo stringe forte e lo accarezza.

Io sono a circa tre metri da loro.
Ci sono delle persone che passano.
Solo quando la scena mi si apre completamente, riconosco lei.

È la ragazza disabile che un'ora fa si è fatta portare in spalla su dalle scale, all'entrata del locale mentre altri amici le portavano su la sedia.
Una sedia molto speciale
Solo ora noto che è seduta su questo piccolo triciclo a motore, ha le calze a rete, un body, ha un bellissimo sorriso e occhi dolcissimi.

E sta stringendo forte nella mano il cazzo di quel ragazzo che forse ha appena conosciuto.
Non so cosa darei per sentire cosa lei gli sta dicendo.
Per sapere come hanno iniziato.
Cosa ha in bocca lui, forse ci ho azzeccato... gli slip di lei.
O forse è un fazzoletto.

Resto ammirato dalla forza e dalla bellezza e dalla volontà di lei
E dal significato di questa cosa che vedo per la prima volta così chiara: il sesso è potere, anche per chi di poteri nella vita ne ha pochi, meno degli altri.
E il sesso non è mai solo una questione di corpi ma di testa, di volontà, di pensiero, di convinzione, persino di sguardo.

Mi distraggono, vado altrove.
Accompagno la mia amica che mi ha portato lì.
Deve incontrare una coppia con una Domina, che cerca una nuova schiava.
Partecipo alle loro chiacchiere.
Li accompagno in un box dove la mia amica viene frustata dalla Domina.
Io le tengo la mano e so, sento, che si sta bagnando. La mia amica è così: è una donna sensibile.
Le due donne si accordano su un appuntamento futuro.
Io penso sempre alla bionda di là, al bar.

Quando ritorno, la ragazza seduta e il suo slave stanno ancora lì, ma stanno parlando, il cazzo è scomparso.

Alla fine la incontro alla cassa, siamo vicinissimi, si chiede perché la sto guardando.
Vorrei dirle tutta questa cosa che ho capito grazie a lei, ma non la so ancora, ci metterà del tempo a capirla e ancora di più a scriverla.

Perché questa cosa l'ho capita dopo, come sempre, scrivendola.

Le dico solo "Sei bellissima, sei una potenza tu, come ti chiami?"
"Piacere Daniela"

(nome di fantasia perché il resto è tutto profondamente vero)-
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